I principali Centri di Taglio Diamanti Mondiali si trovano ad Anversa, a Francoforte, ad Amsterdam e a Lisbona. Scopri i Centri di Taglio dei Diamanti.
Si parla infatti di centinaia di botteghe di tagliatori che con il loro lavoro in grado di migliorare le Caratteristiche Diamanti contribuirono a concentrare una ricchezza incommensurabile.
Borsa Diamanti: Anversa Città del Diamante
Fino a qualche anno fa la città di Anversa riceveva più della metà del materiale grezzo dai mercati mondiali e produce esperienza commerciale, scuole artigianali di taglio, industria diamantifera e centri di esportazione ed importazione a livello internazionale. Era considerata la Fabbrica Diamanti europea.
In particolare, la famosa Beurs voor Diamanthandel o Borsa dei Diamanti di Anversa è il più grande e frequentato luogo di scambio commerciale del mondo. Oggi per il commercio diamanti di Anversa è nato anche l’Antwerpen Diamant Zentrum” che è stato inaugurato nel 1986.
Questo centro ospita una delle borse diamantifere di Anversa con oltre 2.500 mq. di laboratori distribuiti su dodici piani di edificio. La sala casseforti è una delle più sicure d’Europa e la sala transazioni gode di un’illuminazione particolarmente indovinata per consentire agli operatori del settore di lavorare nelle migliori condizioni.
Anversa è chiamata la “Città del Diamante” perché ospita centinaia di uffici commerciali del settore, grandi istituti bancari sorti proprio a servizio delle transazioni internazionali aventi per oggetto il Diamante, società di assicurazioni che hanno elaborato piani appositamente studiati per i commerci delle pietre preziose, società e ditte specializzate nella produzione, vendita e assistenza tecnica dei macchinari utilizzati dall’industria del taglio e delle produzioni.
La Borsa Diamanti Anversa è tra le principali da controllare per verificare l’andamento della quotazione di queste Gemme e quindi l’effettivo valore Diamanti.
Alto Consiglio del Diamante – HRD Diamonds Council –
Vi è anche lo Hoge Raad voor Diamant (HRD) o Diamond High Council (Alto Consiglio del Diamante), che tra l’altro edita anche un certificato di analisi gemmologica ben conosciuto e che ha il compito di promuovere a vari livelli di interesse la vita e il perfetto funzionamento di quei meccanismi promozionali e organizzativi che svolgono un ruolo essenziale in una città come questa.
I Tagliatori Diamanti Olandesi di Amsterdam
La storia recente di un altro importante centro mondiale del Taglio del Diamante, Amsterdam, è, parimenti a quella di Anversa, legata alle scoperte di queste Gemme Dure effettuate nei territori del Sud Africa.
E’ infatti circa dalla metà del secolo scorso, epoca dell’apertura e dell’inizio dello sfruttamento delle miniere sudafricane, che Amsterdam non conosce disoccupazione in questo settore, anche se il cosiddetto “periodo d’Oro” può dirsi concluso.
Per i Diamanti Amsterdam è da sempre considerata uno dei Centri di Taglio più rinomati al mondo. Proprio grazie alla Lavorazioni Diamanti Amsterdam ha potuto prosperare a livello economico nei secoli.
Taglio Diamante : Olanda tra i migliori
Amsterdam ha avuto in un certo periodo il primato di essere la città con i più bravi artigiani per il Taglio dei Diamanti del mondo. Nei suoi anni migliori per il commercio di Gemme il Taglio Diamanti Olanda era riconosciuto nel mondo il massimo della lavorazione.
Un esempio della preziosità posseduta dal diamante taglio amsterdam trova conferma nel fatto che non per nulla vi fu portato a tagliare il famoso diamante Cullinan.
Borsa Diamanti Tel Aviv
Un altro importante centro mondiale di commercio e di taglio dei Diamanti è Tel Aviv, in Israele.
L’origine dei primi insediamenti di tagliatori in Israele vede le sue cause proprio nell’esodo in Palestina di alcuni ebrei provenienti dall’Olanda e dal Belgio per sfuggire alla minaccia nazista.
Quegli uomini fondarono in questo paese una vera e propria scuola di taglio che, tra l’altro, ha portato alcune concezioni innovative nel settore specifico del lavoro pratico, come ad esempio l’introduzione delle lavorazioni in serie con procedure che spezzettano il lavoro di Taglio dei Diamanti, insieme con il compenso a cottimo.
Grazie a queste scuole il Tagliatore di Diamanti è divenuto uno dei lavori più importanti per la creazione dei gioielli. Tagliare Diamanti fu considerata un arte cera e propria.
Questi due princìpi introducono innanzitutto la necessità di un apprendistato di molto minore durata e un lavoro su grandi quantità, proprio per lo stimolo costituito dal salario proporzionato alla produzione individuale.
Oggi questa industria del Diamante costituisce una delle voci principali delle economie nazionali di Israele.
Borsa Italiana Diamanti
In Italia possiamo controllare l’andamento reale dei Prezzi Diamante controllando i grafici della Borsa Diamanti Milano che fa riferimento al queste pietre preziose.
L’andamento Quotazione Diamanti è in linea con il listino internazionale, e permette di valutare il valore dei Cristalli.
Tagliatori di Diamanti ed Importazione Diamanti
Anche l’India moderna, con Mumbai, Surat e Jaipur, è oggi ancora un centro di scambio e di Taglio dei Diamanti di importanza mondiale; addirittura, Mumbai sembra essere la terza città del mondo in ordine di importanza per importare Diamanti, dopo Anversa e Tel Aviv, se non altro per la massiccia presenza di mercati, uffici dei concessionari e agenzie convenzionate con le organizzazioni commerciali di rilevanza mondiale.
La città portuale di Surat, altro centro importante soprattutto per le operazioni di molatura, sfaccettatura e brillantatura, appartiene al commercio dei Diamanti indiani ancora dagli inizi del Seicento, quando era il primo avamposto commerciale degli inglesi.
Oggi i commerci vengono svolti essenzialmente a livello artigianale mantenendo quindi, nonostante le enormi innovazioni tecnologiche che hanno toccato con forza anche l’India, le antiche tradizioni.
Da sempre nella storia del Diamante l’India ha ricoperto un ruolo predominante e oggi comunque sta crescendo non solo come importante centro di taglio, ma anche come produttore di Diamanti. Infatti, fino al 1989 le esportazioni di Diamanti lavorati sono state di più del 73% superiori rispetto al 1988 ed è questo un trend in aumento. Questo è molto importante in quanto oggi in India nell’industria del Diamante è impiegato più di un milione e mezzo di persone, di cui solo ottantamila lavorano nel Taglio del Diamante e nella finitura, mentre tutti gli altri sono nella produzione.
Molti di questi centri, come è noto, acquisirono la loro rilevanza strategica ancora vari secoli fa. Nella storia dell’Europa sono state le contingenze storiche a portare l’economia agli sviluppi che oggi permettono a queste città di primeggiare.
Per esempio, già dall’epoca della guerra dei Trent’anni, terminata nel 1648, epoca in cui con la fondazione della Compagnia Olandese delle Indie Orientali Amsterdam, chiamato il centro “privilegiato” di Acquisizione di Diamanti Grezzi da tagliare, sviluppò una concentrazione di lavoro tale da potersi definire monopolistica. Una situazione, l’Importare Diamanti Indiani, che continuò fino all’inizio del Settecento.
Qui viene a stabilirsi un fatto importante: parte dei commerci esistenti ad Amsterdam e ad Anversa viene acquisita da alcune persone particolarmente esperte in materia di transazioni di alta finanza, tutti ebrei provenienti dal Portogallo.
Il fattore ebraico da questo momento entra in modo prepotente nella gestione e nel Commercio di Diamanti e delle pietre preziose in genere, per non lasciarlo mai più. Ci furono tante battaglie economiche combattute tra Belgi ed Olandesi per la conquista e quindi anche per l’appropriazione dei porti. Vediamo così entrare nella Lavorazione Diamanti Belgio e Inghilterra n contrapposizione all’Olanda.
Diamanti e Compagnia delle Indie
La Compagnia delle Indie, impegnata in questi piccoli battibecchi non capì evidentemente quanto importante sarebbe stato rivolgere la propria attenzione ad un rafforzamento dei rapporti commerciali con l’India, e poiché la rivolse al Brasile ed ai suoi giacimenti scoperti in quel periodo, si lasciò soffiare il controllo dei giacimenti indiani dagli Inglesi.
E’ proprio dal Settecento che in Europa il traffico di Diamanti non conosce più crisi né momenti di stasi, ma vede addirittura un consolidamento nell’eccesso dell’offerta, e questo anche per la scoperta, un po’ casuale, in verità, dei giacimenti diamantiferi brasiliani.
La scoperta delle ricchezze del sottosuolo brasiliano comportò un’ascesa, un crollo e una successiva stabilizzazione del Prezzo dei Diamanti, questo anche in virtù delle produzioni vastissime rese possibili dall’impiego di schiavi come manodopera.
Oltre a ciò, fu imponente anche la quantità di scambi clandestini – e perciò illegali – di Diamanti Grezzi che se da un lato non sono controllabili in quanto non esistono fonti contabili, dall’altro comunque contribuivano alle oscillazioni del prezzo e conseguentemente alla salita o alla discesa del Diamante nei mercati internazionali.
Già con la fine dell’Ottocento furono scoperti numerosi altri giacimenti in Sud Africa e in alcune altre regioni del Continente Nero. Risulta abbastanza chiaro che anche se i primi giacimenti, in particolare riferimento al Sud Africa, furono scoperti poco più di cento anni fa, a questa scoperta furono connessi altri elementi che sono da collocarsi ben più lontano nel tempo.
Intanto era dalla metà del ‘400 che il Capo di Buona Speranza veniva doppiato dalle navi cariche di pietre preziose dall’India; la Compagnia Olandese delle Indie Orientali organizzò nella zona del Capo – ove oggi sorge Città del Capo e nei prolungamenti limitrofi a Cape Agulhas, il punto più a meridione del continente africano – circa dal 1600 in poi dei campi di sosta e di rifornimento per le navi in transito; è infatti dal 1652 la fondazione della Colonia del Capo da parte del comandante von Riebeeck, primo insediamento bianco permanente in Sud Africa.
La vasta zona del Capo e i territori più a Nord erano tutt’altro che disabitati. Le popolazioni stanziali che vi soggiornavano, in genere ottentotti, boscimani e soprattutto bantu -una genìa, quest’ultima, molto importante anche oggi in Sud Africa, sia come insediamenti che come lingua, costituendo il ceppo Bantu uno dei più importanti in tutto il territorio africano, insieme con lo Suaheli (swaili) al centro e il ceppo Arabo al Nord – , in perenne lotta tra loro – come oggi, del resto – per la conquista e il dominio delle terre da coltivare.
Furono soprattutto gli ottentotti a subirne le peggiori conseguenze in quanto, già indeboliti dalle lotte interne, ebbero ampie frequentazioni con i marinai olandesi, dai quali contrassero ogni tipo di malattia venerea e infettiva. I sopravvissuti vennero ridotti in schiavitù e fatti lavorare come contadini: di qui il loro appellativo – boeri – che in Olandese significa pressapoco “contadino”. Oggi sono chiamati “boeri” i discendenti dei loro padroni bianchi.
I Diamanti e Lotte Coloniali
Le lotte interne anche tra i coloni non tardarono ad arrivare: nel 1806 ci furono guerre tra olandesi e inglesi per le miniere di Diamanti. Gli inglesi vennero mandati dal governo della Corona Britannica a conquistare il Capo, visto come punto strategico di base per il predominio sui mari nella loro guerra con la Francia di Napoleone Bonaparte.
Gli inglesi ebbero la meglio e i bianchi olandesi, per nulla disposti a sottostare ai dettami britannici, si ribellarono abbandonando le terre del Sud ed emigrando a Nord e a Est; capo della rivolta fu Andries Pretorius, un individuo dal nome destinato a diventare famoso.
Dopo aver fondato uno Stato nella regione del Nord, si spostarono nuovamente oltre il fiume Vaal, fondando un territorio indipendente chiamato Transvaal, esistente ancor oggi con questo nome.
Con una simile disposizione sul territorio – Inglesi a Sud, Boeri a Nord e a Est – nacquero molte aziende agricole e fattorie che, come di fatto oggi, sono dal di fuori più simili a dei fortilizi che non a delle aziende.
Una mentalità di difesa contro ogni nemico esterno pervadeva le menti di queste popolazioni di conquistatori; una mentalità dura a morire, se pensiamo che oggi, mentre il Sud Africa si sta lentamente avviando verso una forma di democrazia e quindi di governo meno autoritaria e centralista. Le frange estremistiche della destra politica e territoriale del Sud Africa trovano tra le loro file i cosiddetti farmers. I Farmers sono i discendenti di quei primi proprietari terrieri, tutti rigorosamente di lingua Afrikaans.